CATRIA + CUCCO = 3275

Splendido itinerario che unisce le vette più belle del nostro Appenino Umbro-Marchigiano, attraverso sentieri oramai poco transitati di ineguagliabile bellezza, e altri diventati “classici”.

Partiamo da Ca' il Sasso sotto Pascelupo (strada per eremo di S. Girolamo) e risaliamo per asfalto fino a Coldipeccio; attraversiamo il paese in direzione N, continuando in discesa sulla carrareccia che scende sul bordo alto del Fosso Cirillo ( sent. 6 S.I. pochi segnavia); dove termina la carrareccia il sentiero sembra sparire su uno strapiombo, ma se ci si sporge verso sx su un traliccio dell'alta tensione si notano i segnavia e le tabelle gialle che ci indicano Isola Fossara: sentiero abbastanza tecnico e di precisione....molto divertente!
Con qualche scapicollo arriviamo alla carrareccia che costeggia il fiume Sentino e ci porta a Isola Fossara; ci immettiamo sull'asfalto e al bivio seguiamo le indicazioni per Abbazia di Stiria; dopo circa un km sulla sx iniziamo a salire con una carrareccia, in parallelo alla strada asfaltata, la bella valle che termina con Pian delle Quaglie (con fonte): poca la ciclabilità e imponente il panorama dei contrafforti sotto Pian d'Ortica. Continuiamo con la carrareccia che scende dentro il bosco e si trasforma in sentiero: lo risaliamo in portage e sbuchiamo a Piano S. Angelo.
Sul lato sx in alto si nota il palo con tabelle gialle che indicano sent. 34 per Fonte dell'Insollio: molte tracce di sentieri scavati dai cavalli ci possono indurre in errore, seguiamo fedelmente i segnavia; tutto in portage fino alla Fonte (secca!!).
Sbuchiamo sulla carrareccia che sale dall'abbazia di Fonte Avellana e continuiamo in portage sul sentiero di fronte, che taglia il tornante della carrareccia stessa. Con massima tranquillità e ciclabilità la strada ci porta fin sotto la vetta del Catria a quota 1663 mslm; da qui in portage per prati fino alla croce a quota 1701 mslm.
Precipitiamo a valle per il sentiero cult del Monte Catria: il sent. 53 percorre la cresta SE, prima per prati ripidi e poi per l'affilato crinale che conduce alle Balze degli Spicchi: a quota 1490 mslm a terra troviamo il palo segnavia divelto, e in basso a dx l'entrata ripida del sentiero 53 nel bosco.... il resto è uno spettacolare track che vi trasporterà a Ca' la Strada in un turbinio di emozioni!
A Ca' la Strada ci riallacciamo all'asfalto: scendiamo verso SE fino al bivio di Valdorbia e, direzione Sassoferrato, attraversate le panoramiche gole del Sentino (Gola del Corno), ritorniamo a Isola Fossara; al bivio direzione Sassoferrato fino a trovare quello per Pascelupo (circa 4 km); risaliamo a Coldipeccio; e riscendiamo a Pascelupo, evitiamo Perticano con abile scorciatoia che ci indirizza sulla strada di S. Felice; bivio a dx, fino al paese: l'asfalto lascia spazio alla carrareccia che ci condurrà dritti dritti a Passo Porraia (930 mslm), tutta in portage.
Risaliamo la bellissima valle del Rio Freddo con il sent. 3 fino a “da Tobia”: bella ciclabilità, qualche guado e un po' di portage. Per asfalto risaliamo al decollo sud dei deltaplani e imbocchiamo la carrareccia che sale per la grotta del monte Cucco; al piccolo rifugio della Valcella ( palo con cartelli gialli ) inizia in portage imperiale: risaliamo tutto il sent. 14, che ci spara in vetta al Monte Cucco a quota 1566 mslm.
Per la discesa scegliamo la cresta N con il sent. 14 (massima pendenza – massima attenzione!!); al bivio con palo e cartelli, prendiamo l'elegante e panoramico sent. 2 che, con traverso, ci porta alla cresta O sulla testa della Valle Rachena: la fulminea discesa di questa valle, poco tecnica ma entusiasmante all'interno della faggeta, ci porta a Pian delle Macinare.
Al termine dell'asfalto prendiamo le indicazioni per il sent. 1 S.I. in direzione E; lo percorriamo il bel single track e, scesi a quota 1000 mslm, imbocchiamo il sent. 17: in men che non si dica ci ritroviamo a Passo Porraia e sul guado del Rio Freddo.
L'obbiettivo ora è concludere integralmente il sent. 3 in discesa: il primo tratto in risalita al Passo, poi ancora verso i prati sommitali del Monte la Croce, offre un eccezionale panorama sulla Forra del Rio Freddo e sugli strapiombi sommitali del Monte Cucco (sui prati i segnavia si perdono, restare sempre a ridosso del bosco sulla vostra sx); la seconda parte in discesa all'interno del bosco è abbastanza tecnica e con qualche tratto difficile, benché ritabellata, ritracciata e ripulita recentissimamente; arriviamo ai prati del Vergatoio e, appena inizia la carrareccia sulla radura, voltandoci, scorgiamo alle nostre spalle un tratto in discesa di un'altra carrareccia: di lì per pochi metri fino ad una roverella a dx con i segni rossi del sent. 3. Ora, nella terza parte, diventa tutto molto wild: i volontari qui non sono arrivati a ripulire, ma il sentiero è ben visibile anche se in alcuni tratti la vegetazione è un po' rigogliosa!! ... attenzione al bivio con il sent. 19 (da non prendere seguire sempre il sent. 3) su uno slargo panoramico: sempre verso dx ad aggirare il Vergatoio.
Il sent. 3 si trasforma in carrareccia (usata per far legna, ora abbandonata) e, se scendiamo con cautela, sul bordo sx di questa, all'altezza di una curva secca a dx, a terra vediamo un omino con segni rossi che ci indicano la quarta parte: molto wild, molto scapicollo, molto tecnica, moooolto goduriosa!!! unico neo: troppe fronde ci fanno rallentare sui tratti veloci e sugli spettacolari ed infiniti tornanti....
Fino in fondo dove dobbiamo guadare il Rio Freddo, proprio dinanzi al parcheggio di stamattina.

3275 m D+
12 ore (compresa pennichella!)
55 km di cui 18 bitume

foto qui https://www.facebook.com/francysantoni72/media_set?set=a.752152598149445.1073741861.100000641363898&type=3

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Infos

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SBLINKY
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Tipologia
Itinerario da A ad A
Inserito il
25.05.2014
Regione
Marche
Tempo Percorrenza
12 ore
Distanza
55
Dislivello
3275
Difficoltà tecnica
medio/difficile
Condizione fisica
duro
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